Scoperta: Petroglifi di 12000 anni fa in India

Scoperta: Petroglifi di 12000 anni fa in India

 

I ritrovamenti

La scoperta di interessantissimi petroglifi in India, databili a ca 12000 anni fa, è stato il soggetto di un servizio andato in onda sulla B.B.C. il primo Ottobre 2018; le immagini sono scolpite nella roccia rossa tipica delle colline  nelle aree di Ratnagiri e Rajapur, dello stato indiano di Maharashtra, nell’India Occidentale.

I principali spunti di interesse della scoperta sono due:

  • la corrispondenza ricorrente con il periodo successivo all’ultima grande Glaciazione ma soprattutto a quello immediatamente successivo al Dryas Recente, all’incirca 12000 anni fa.

  • L’incredibile somiglianza, quasi un’evidente corrispondenza, di alcuni dei petroglifi con simboli sacri globalmente diffusi e oggetto della massima devozione presso culture sparse per tutto il globo.

E’ proprio il direttore del dipartimento archeologico di stato del Maharashtra, Tejas Garge, a datare le rappresentazioni sacre a quel periodo, dichiarando infatti ai giornalisti della B.B.C. che:”La nostra prima deduzione dopo l’analisi dei petroglifi è che essi siano stati creati intorno al 10000 avanti Cristo”.

Nel servizio della B.B.C. Si afferma anche che alcune delle immagini erano note da tempo ai locali e da essi riverite come sacre, la maggior parte di esse però giacevano nascoste sotto numerosi strati di fango e sedimenti accumulatisi durante i millenni.

La dedizione di un gruppo di esploratori, guidati dal duo Sudhir Risbood e Manoj Marathe, ha fatto sì che dopo l’osservazione di alcuni dei petroglifi già noti, ne fossero riportati alla luce molti altri.

Nell’ammirare l’eccezionalità di questo ritrovamento, non possiamo non sottolineare come emergano sempre più scoperte archeologiche coincidenti con quel periodo specifico e come non manchi mai in esse, il riferimento astronomico e temporale.

A sostegno di questa affermazione basta analizzare tre dei petroglifi del Maharashtra e confrontarli con simboli molto noti ben al di là del subcontinente indiano.

Le Immagini

Lo scarabeo alato

 

Petroglifo Indiano con Scarabeo Alato

Siamo abituati da sempre ad associare il simbolo dello scarabeo all’antico Egitto. Nell’antica civiltà mediterranea esso era raffigurato molto spesso su papiri e rotoli, fra i cartigli incisi sugli

Scarabeo Alato inciso su un pettorale appartenente al tesoro di Tutankhamon

 edifici o gli obelischi, oppure in forma di amuleto da indossare.

Con le ali aperte e con un disco fra le zampe anteriori, raffigurante il sole, era chiamato dagli antichi Khepri “Colui che è venuto in vita”; veniva venerato come “il sole dell’alba” e questo suo appellativo è corroborato da un’antica leggenda: la saggia dea Iside riuscì a farsi rivelare da Ra, somma divinità del pantheon egizio,i suoi tre nomi grazie a uno stratagemma.  Se il più noto di essi, Ra appunto, era il sole del mezzogiorno e Atum Ra quello della sera, Khepri era il sole del mattino.

La simbologia è quella dell’eterno ciclo di morte e  rinascita del giorno e della vita: lo scarabeo stercoraro spinge pervicace la sua sfera sulla terra orientandosi, secondo un’eccezionale e recente studio scientifico, seguendo le stelle della via lattea¹ , mentre il suo omologo celeste guida il disco solare nel cielo durante tutta la giornata, per poi accompagnarlo nel suo viaggio nell’ombra fino alla rinascita della successiva alba.

L’osservazione e lo studio del cielo presso le remote civiltà, sono molto più antichi e raffinati di quanto eravamo disposti a credere fino a pochi anni fa, l’immagine dello scarabeo rinvenuta nella roccia indiana è li da migliaia di anni per ricordarci che ciò è avvenuto in tutto il globo e da tempo immemore.

Il Signore delle Fiere

Petroglifo, India, Master of Animals

Petroglifo a Maharashtra raffigurante il “Signore degli Animali”

Rappresentazione mesopotamica del “Master of Animals”

Il Signore degli Animali è un motivo ricorrente sia nell’antichità dell’asia minore, che in area celtica, etrusca e mediterranea. Gli studiosi sono soliti individuare in queste rappresentazioni una divinità o un eroe adorati da popolazioni dedite alla caccia e alla raccolta. I suoi buoni auspici venivano invocati per andare incontro ad una buona caccia ma anche per riceverne la forza.

Questa figura del mito viene spesso rappresentata infatti nell’atto di stringere nei pugni gli arti di animali selvatici, a volte anche feroci, proprio a simboleggiare la sua volontà e forza superiori a quelle delle fiere.

Ancora una volta i petroglifi indiani ci mostrano come certi miti e credenze fossero non solo diffusi fra popoli molto lontani ma anche troppo simili fra loro per non aver avuto una radice culturale comune.

La costellazione dei pesci

La più antica rappresentazione della costellazione dei Pesci?

Un’altra immagine del petroglifo indiano dei “Pesci”

Le ultime due immagini sono talmente chiare da essere sbalorditive! A che epocha siamo abituati a far risalire i primi studi di astrologia? A quando datano le più antiche rappresentazioni delle costellazioni celesti ma, soprattutto, la loro convenzionale individuazione in figure note a noi uomini moderni come quella dei Pesci?

Guardando queste stupefacenti incisioni nella roccia ci sembra sempre più necessaria la riapertura di molte delle datazioni consolidate a riguardo.

Link di approfondimento:

https://www.bbc.com/news/world-asia-india-45559300

https://www.bbc.com/news/av/world-asia-india-45676505/stunning-aerial-shots-of-india-s-prehistoric-art

https://www.bbc.com/marathi/india-45557644

https://www.repubblica.it/scienze/2013/01/28/news/mangia_letame_ma_in_realt_un_astronomo_lo_stercorario_si_muove_seguendo_le_stelle-51341644/

https://www.britannica.com/topic/master-of-the-animals

https://en.wikipedia.org/wiki/Master_of_Animals

http://www.bibhudevmisra.com/2018/10/12000-year-old-petroglyphs-in-india.html

https://grahamhancock.com/dmisrab13/

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